Vaginismo: un disturbo spesso taciuto
Il vaginismo è un disturbo sessuale che si ripercuote sulla sfera fisica psicosomatica, psicologica ed emotiva.
La donna ha difficoltà nel tollerare l’atto sessuale, malgrado abbia desiderio nel farlo.
Cos’è il vaginismo
Il vaginismo è uno spasmo involontario dei muscoli vaginali che può verificarsi quando il partner tenta la penetrazione, quando la donna inserisce un tampone, quando si tocca la zona vaginale in generale.
Non vi sono ancora statistiche certe che ci riportano ad un numero preciso di casi di donne affette da questo disturbo, poiché la donna lo esterna spontaneamente al proprio medico solo durante controlli clinici.
Si stima, tuttavia, che questa patologia colpisca l’1-2 % delle donne in età fertile.
La disfunzione sessuale può avvenire sia negli uomini che nelle donne, pesando purtroppo sulle relazioni personali e la qualità della vita di ognuno.
Nel caso di donne affette da vaginismo, queste, avendo una perdita notevole del desiderio sessuale “infondono” nel partner un’incapacità erettile, portando l’uomo ad una frustrazione notevole.
Non potendo, appunto, soddisfare la propria donna, questa sensazione di colpevolezza provoca quindi disfunzioni sessuali come incapacità nel mantenere l’erezione, eiaculazione precoce e, come per la donna, perdita del desiderio sessuale.
Sarebbe importante dunque coinvolgere il proprio partner in una terapia di coppia e nell’accompagnamento degli stessi esercizi consigliati alla donna.
I due tipi di vaginismo
Il vaginismo, classificato in due tipologie, è una malattia da non sottovalutare.
- Vaginismo primario: ossia quando la penetrazione vaginale non è mai stata raggiunta.
- Vaginismo secondario: quando la penetrazione avviene una volta ma si può ripetere causata da fattori quali la chirurgia ginecologica, traumi passati, abusi, problemi psicologici.
Vaginismo: le cause di vaginismo
Alcune donne sviluppano il vaginismo dopo la menopausa, nel momento in cui i livelli di estrogeni calano e vi è una mancanza di lubrificazione vaginale aggiunta ad un’elasticità minore.
In questo caso il rapporto sessuale diviene difficoltoso e dolorante.
Altre donne scoprono l’avvento di questa malattia nel periodo adolescenziale quando sarà impossibile per loro inserire in vagina il tampone (assorbente interno).
Alcune cause del vaginismo possono anche derivare dalla troppa rigidezza dell’imene, resti imenali dolorosi, endometriosi, malattie infiammatorie delle pelvi, tumori pelvici.
Vaginismo: la diagnosi e la visita ginecologica
Questa patologia non è facile da diagnosticare anche perchè vi sono fattori psicologici associati a dolore fisico, la cui condizione non è facilmente riscontrabile.
È importante che la donna faccia affidamento al proprio ginecologo-sessuologo parlandone liberamente ed effettuando delle visite di controllo.
Il medico dovrà valutare l’intensità dello spasmo muscolare e la reazione della donna al tentativo della penetrazione, ci si può anche affidare dopo la diagnosi del ginecologo ad un terapista sessuale o altre terapie come specificheremo dopo.
I trattamenti da poter adottare
La terapia di solito si incentra sulla gestione di emozioni e sentimenti, terapia psico-sessuale mirata a capire ed elaborare i sentimenti rispetto al proprio corpo ed al sesso.
Tecniche di rilassamento complete di esercizi di respirazione ed altri esercizi manuali che aiuteranno la donna ad imparare a rilassare i muscoli vaginali.
Importanti anche gli esercizi del pavimento pelvico per ottenere il controllo dei muscoli vaginali .
In alcuni casi, potrebbe essere necessario (in casi di vaginismo più grave) l’assunzione di un farmaco anti fobico sotto prescrizione medica.
Vaginismo: il fattore psicosessuale
È importante asserire che la storia personale di una donna affetta da vaginismo come le cause educative sono fondamentali da studiare .
Molte sono le donne soggette a vivere la sessualità come un tabù, una vergogna e portarla a doversi sentire in colpa, tanto appunto, da avere una fobia nei confronti della sessualità.
Ecco perché dalla difficoltà psicologica nell’accettare l’atto sessuale si aggiunge quella fisica in cui la contrazione del muscolo diviene una situazione persistente.
Il vaginismo potrebbe anche essere legato ad altre fobie sofferte dalla donna in questione come la claustrofobia, l’agorafobia, ansia e stress in generale, quindi l’iperattività dello stato ansioso si riflette sulla paura della penetrazione.
Ma attenzione, non bisogna valutare come abbiamo già specificato, solo la componente psichica poiché la natura di questa patologia è neurobiologica e molteplici volte anche anatomica come preannunciato parlando dell’imene.
Ogni donna ha una storia da raccontare, una paura da affrontare e dunque risulta fondamentale affidarsi ad uno specialista che possa incoraggiare e tranquillizzare le donne che soffrono di questo disturbo.
E’ fondamentale per poter vivere una vita sessuale più serena, accettando anche il proprio corpo e la propria femminilità.
Dott. Marco Salvatores Ginecologo ad Aosta
Fonte: https://www.dossiersalute.com/vaginismo-un-disturbo-spesso-taciuto/